Cura delle Gengive

sorriso gengive sane

La malattia parodontale rappresenta oggi una delle cause più importanti della perdita dei denti. Essa è costituita da un insieme di alterazioni patologiche che,  in forme diverse, possono colpire ogni fascia di età. La forma più frequente colpisce l’adulto nell’età compresa tra i 40 ed i 60 anni.

È una malattia infiammatoria provocata dai microrganismi della placca batterica.

È indicata come malattia parodontale (o parodontopatia) perché colpisce il parodonto, cioè l’insieme di strutture che circondano il dente e lo mantengono saldamente attaccato all’osso.

È opinione diffusa che contro questa malattia (un tempo chiamata piorrea) vi sia poco da fare e che sia normale esserne affetti se ne hanno sofferto i propri genitori. In realtà i disturbi delle gengive e dell’osso sottostante possono essere prevenuti e controllati.

Come capire se si soffre di malattia parodontale

Per questo motivo è fondamentale sottoporsi regolarmente a visite di controllo in modo tale che il dentista possa intervenire tempestivamente. In particolare, non bisogna aspettare che compaiano i sintomi tipici della malattia avanzata (per esempio la mobilità dei denti) per farsi visitare.

I principali segnali che possono fare sospettare la presenza della malattia sono:

  • Gengive che sanguinano spazzolando i denti o mangiando cibi duri;
  • Gengive arrossate, gonfie, retratte in tutta la bocca o solo su alcuni denti;

I trattamenti parodontali possono essere di tipo chirurgico o non chirurgico o addirittura avvalersi di nuove tecnologie come il Trattamento Laser delle Gengive, in base allo specifico quadro clinico. La detartrasi e la levigatura radicolare(cioè la rimozione della placca e del tartaro dai denti sopra e sotto il livello della gengiva) e la rimozione dei fattori irritanti locali (per esempio eventuali otturazioni non idonee) sono il fondamento irrinunciabile di ogni terapia parodontale.

Ci sono poi fattori aggravanti. Tali fattori sono ad esempio la scarsa igiene orale, il tartaro sopra e sottogengivale, malattie sistemiche come il diabete, il fumo di sigaretta e la presenza di parafunzioni come il digrignamento ed il serramento dei denti durante la notte.

Come si cura

Per curare la malattia parodontale è necessario innanzitutto svolgere una corretta diagnosi. Per fare questo è necessario raccogliere alcuni dati relativi alla salute generale del paziente poiché, come detto, alcune malattie sistemiche possono influenzare negativamente lo stato di salute delle gengive. Poi, attraverso il sondaggio parodontale, il controllo della mobilità dentaria e dello stato dell’occlusione dentaria, si valuterà clinicamente la presenza o meno di malattie. Questi dati non sono però da soli sufficienti per formulare una diagnosi corretta. E’ necessario infatti eseguire un controllo radiografico adeguato e un sondaggio parodontale per valutare se vi è perdita di tessuto di sostegno e conseguentemente valutare lo stato della malattia e quindi il trattamento sarà definito in base alla gravità della malattia stessa.

Il trattamento potrà essere non chirurgico o chirurgico. Un adeguato trattamento non solo ci permetterà di salvare i denti ma anche impedire la progressione della malattia.

La malattia parodontale non è una malattia mortale ma, può essere altamente invalidante portando alla perdita precoce di elementi dentari con relative conseguenze sul piano funzionale (ridotta capacità masticatoria), sul piano estetico (modifica dei lineamenti delle labbra e del sorriso) e soprattutto sul piano psicologico. Oltre a ciò, recenti studi, hanno messo in luce l’esistenza di importanti legami tra malattie sistemiche e malattie parodontali. In particolare pazienti con parodontopatia sembrano essere più a rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, ictus, osteoporosi e nelle donne ad avere gravidanze che esitano in nascite premature e sotto peso, tutto questo legato alle probabili e continue batteriemie dovute alle infezioni a carico del parodonto.

Riferimenti: Sidp (Società Italiana di Parodontologia)

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